Il modello economico dominante non può più essere portato avanti in quanto genera rischi ambientali e sanitari, incoraggia il consumo e la produzione eccessivi e di conseguenza gli sprechi, provoca scarsità ecologiche, di risorse e anche disuguaglianze!
È proprio da questa consapevolezza che prende avvio la Green Economy. Tradotta letteralmente in “economia verde”, rappresenta un modello di sviluppo economico che, però, non tiene conto solo della crescita economica e ma anche della riduzione del suo impatto ambientale e sociale. Un’economia inclusiva migliora il benessere umano e costruisce equità sociale riducendo al contempo i rischi e le scarsità ambientali creando, quindi, uno sviluppo sostenibile.
Negli ultimi anni, il concetto di economia verde è entrato nelle agende politiche di molti governi come priorità strategica. Per affrontare tutte le sfide del nostro secolo, l’economia mondiale dovrà necessariamente subire dei cambiamenti in chiave sostenibile.
L’UNEP e la Green Economy
L’UNEP, il programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, è un’organizzazione internazionale che opera dal 1972 per la tutela dell’ambiente, l’uso sostenibile delle risorse naturali e contro i cambiamenti climatici. Nel 2008 l’UNEP ha lanciato la Green Economy Initiative (GEI), un’iniziativa di assistenza a livello nazionale volta ad incoraggiare i leader politici a sostenere gli investimenti ambientali nel contesto dello sviluppo sostenibile.
GEI, oltre a prevedere basse emissioni di carbonio, ad essere efficiente e pulita nella produzione, è anche inclusiva nei consumi e nei risultati. Essa si basa sulla condivisione, la circolarità, la collaborazione, la solidarietà, la resilienza, le opportunità e l’interdipendenza.
L’UNEP, inoltre, ha tracciato un manifesto ben preciso per l’attuazione di un’economia verde indicando gli investimenti indirizzati principalmente in due ambiti cruciali: l’approvvigionamento e l’utilizzo sostenibile del capitale naturale e dell’energia.
I punti fondamentali
Il sopracitato manifesto si focalizza su alcuni punti chiave fondamentali. Per quanto riguarda l’agricoltura, prevede che l’economia diventi solo un mezzo per nutrire la crescente popolazione mondiale, senza minare le risorse naturali del settore base.
Altro elemento fondamentale individuato è l’acqua, la cui crescente scarsità può essere attenuata solo attraverso una profonda riforma della politica del settore che permetta di ridurre perdite e consumi favorendo il recupero e riciclo.
Un settore fondamentale per lo sviluppo economico sostenibile e per la sicurezza alimentare e la sussistenza di milioni di persone è la pesca. Per questo è importante investire per raggiungere livelli sostenibili e assicurare un flusso vitale di reddito nel lungo periodo, in special modo nelle economie emergenti.
Per quanto riguarda il sistema energetico, invece, l’economia verde prevede la sostituzione dei combustibili fossili con le energie rinnovabili. Questo perché, l’attuale sistema energetico è responsabile di due terzi delle emissioni di gas serra e genera costi altissimi da sostenere in termini di adattamento.
Altri provvedimenti importanti
Il documento redatto dall’UNEP, inoltre, prevede la realizzazione di aree urbane sostenibili attraverso la riduzione dei rifiuti e delle emissioni degli edifici. Il settore dell’edilizia, produce importanti consumi di acqua dolce e di risorse primarie, e genera altissimi livelli di gas serra e rifiuti solidi. Attraverso incentivi economici e fiscali si potrebbe giungere ad una edilizia più sostenibile. Anche se il costo per l’investimento iniziale sugli edifici è maggiore, i risparmi si generano durante tutto il loro ciclo di vita, attraverso la riduzione dei consumi energetici e di risorse primarie. In un’area urbana sostenibile è fondamentale anche diminuire i quantitativi di rifiuti attraverso pratiche di riciclo e riuso. Anche rivedere il trasporto è importante. Questo perché la maggior parte dei veicoli in circolazione sono privati, e ciò non solo li colloca tra le principali cause dei cambiamenti climatici, ma anche di aumento dei pericoli in città. Secondo l’UNEP, infatti, si dovrebbe passare a modi di trasporto più ecologici, ad esempio il trasporto collettivo e non motorizzato. Infine, l’UNEP esprime la sua opinione anche sul turismo che se ben progettato, può sostenere l’economia locale e ridurre il grado di povertà.
L’UNEP è solo una delle organizzazioni internazionali che si adopera per la tutela ambientale e non è l’unica a parlare di Green Economy. Questo concetto è ormai entrato nel vocabolario quotidiano di diverse realtà nazionali e mondiali. Affinchè questa Economia Verde venga effettivamente attuata, però, c’è bisogno della collaborazione di tutti, governi, cittadini e imprese.
Quindi, ognuno di noi può fare la propria parte compiendo ogni giorno scelte rispettose dell’ambiente o appoggiando organizzazioni che lo tutelano.
Tutti noi possiamo fare la differenza. Iniziamo dal World Cleanup Day. Il 16 settembre organizza un’azione di pulizia o partecipa ad una già organizzata.
Non lasciare che resti così.