Si è svolto, lo scorso 24 maggio, il secondo sciopero mondiale per il futuro. Dopo il primo venerdì di scioperi del 15 marzo anche questa volta tantissimi i giovani che hanno preso parte alla manifestazione. Centinaia di migliaia di persone, in più di 110 Paesi, hanno sfilato per un unico obiettivo: chiedere ai governi di dichiarare lo stato di emergenza climatica.
Anche scienziati tedeschi, svizzeri ed austriaci hanno deciso di supportare Fridays for future. “Le preoccupazioni di tanti giovani sono giustificate e anche sostenute dalla ricerca scientifica. Il problema è che quello che si sta facendo, le misure che i governi stanno adottando per proteggere le foreste, il mare, il suolo, il clima, la biodiversità sono ancora insufficienti”, hanno affermato gli esperti.
L’Italia, con le sue 120 città mobilitate, si è dimostrato ancora una volta uno dei Paesi più impegnati nella lotta per la difesa del clima. Più di 10 mila gli studenti a Roma, Torino e Napoli.
A Milano, dove hanno manifestato più di 30 mila persone, un gruppo di ragazzi ha occupato pacificamente la sede Enel di via Carducci. Gli attivisti chiedevano che l’azienda annunciasse “la data della chiusura di tutte le centrali a gas e a carbone, data in cui l’azienda smetterà di emettere gas climalteranti nell’atmosfera e quindi di compiere crimini contro l’umanità e le altre specie animali; la strategia aziendale per la riconversione dei dipendenti che ad oggi lavorano in settori incompatibili con la riconversione ecologica”.
A Napoli centinaia di migliaia di studenti e movimenti ambientalisti hanno sfilato da Piazza Garibaldi fino a Piazza Municipio. Anche il sindaco Luigi De Magistris è sceso in piazza con i ragazzi, al termine della manifestazione presso Piazza Municipio, per dimostrare il proprio impegno nella lotta per la difesa del clima. “È evidente la nostra sensibilità nei confronti di un dramma che riguarda tutti noi e i nostri figli e per questo intendiamo continuare vigorosamente sulla scia di queste iniziative in difesa dell’ambiente istituendo una giornata cittadina incentrata sui temi del contrasto al cambiamento climatico, affinché tutti i cittadini abbiano la possibilità di fare la propria parte, discutere, approfondire e fare cultura sul tema” ha affermato il sindaco. Anche a Napoli un gruppo di manifestanti ha occupato gli uffici dell’Enel, tale azione simbolica e pacifica è stata motivata perché l’azienda è ritenuta “uno dei colossi energetici che sfruttano l’energia senza tutelare e preoccuparsi dei riflessi sul clima”.
La giornata di scioperi si è conclusa con la dichiarazione di emergenza climatica del comune di Napoli che, dopo Milano e tante altre città in tutto il mondo, dimostra di aver colto l’importanza e l’urgenza del tema. Una conquista, quella degli studenti e delle associazioni napoletane, che si auspica possa realizzarsi presto anche a livello nazionale.